Ecco la scuola che è più di una scuola
Periferia lo è di certo. Milano Barona, via San Colombano, un solo bar che fa angolo con la strada che porta veloce fuori dalla città. «Siamo la periferia dell’impero», si sente ripete più e più volte nei lunghi corridoi della scuola Ilaria Alpi. È una vecchia scuola dai soffitti alti, fresca in una torrida mattina di fine luglio: una scuola come tante, di primo acchito, ma che a entraci rivela tante sorprese.
La prima sorpresa sono i cinquanta ragazzini che a fine luglio sono qui, a lezione di teatro e musica: violoncello, clarinetto, flauto, violino, con un docente appassionato di musica barocca. L’istituto comprensivo Ilaria Alpi è una delle 84 scuole di Milano rimaste aperte questa estate grazie al progetto “Scuola al Centro”, lanciato dal Ministero a Milano, Roma, Napoli e Palermo, finanziato con 10 milioni di euro. Hanno risposto complessivamente 400 scuole, nonostante i tempi cortissimi del bando.
«È un progetto nato da un’idea semplice: la scuola non può e non deve lasciare soli i ragazzi. La sua attività non è solo insegnare, ma essere punto di riferimento della comunità», ha affermato il ministro Stefania Giannini, in visita ieri alla scuola. «Al centro significa aperta, capace di rispondere alle esigenze della comunità che sta fuori, per questo l’idea è precisa negli obiettivi ma affidata poi all’autonomia dei singoli istituti, che conoscono il quartiere, i ragazzi… Ogni scuola crea la propria “suite emozionale”. Noi diamo l’opportunità di sentire la scuola per quello che è, la propria casa».